La testa nel pallone novembre 23, 2017 A 37 anni dal terremoto in Irpinia c’è chi aveva ruoli di primo piano istituzionale allora, prima e poi anche di più, e ancora sta lì a dare le carte. Nusco e il progetto pilota in primis insegnano. C’è finanche una rimozione funzionale di pezzi di memoria o almeno una divisione dei ricordi, quasi a voler evitare di dover fare collegamenti mentali spiacevoli. Si prenda l’Avellino Calcio, il periodo d’oro che porterà a sfiorare finanche la coppa Uefa. Si chieda – per gli anni prima – di Juary e del Presidente Antonio Sibilia. Del primo si ricorderanno le danze attorno alla bandierina dopo i gol e forse la scaramanzia di portare un piccolo pettine tra i capelli. Per Sibilia affioreranno aneddoti coloriti di cui ridere di gusto. Quanti ricorderanno che il 31 ottobre del 1980, Sibilia si reca a Napoli, a Castel Capuano, portando con sé Juary? Li si sta celebrando il processo a Raffaele Cutolo. Sibilia si avvicinerà per dare tre baci a Don Raffae’ per poi fargli consegnare dal calciatore brasiliano una medaglia d’oro con i segni distintivi dell’Avellino Calcio e una dedica affettuosa. Sibilia verrà poi accusato – assieme al figlio di Cutolo, Roberto – di una truffa da 85 miliardi di lire per una ricostruzione di oltre mille alloggi prefabbricati per il dopo terremoto. Al termine dei tre gradi di giudizio sarà assolto con formula piena. E se vale in generale il principio per cui le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, questo vale ancor di più se c’è stata una assoluzione con formula piena, se colpe non ce ne sono proprio. Per cui è tutto meritato il momento di gloria nazionale attuale di suo figlio, Cosimo Sibilia, già presidente della Provincia di Avellino, ora parlamentare per Forza Italia. È in questi giorni assurto ai onori della cronaca come un eroe del calcio. Il suo merito è di aver tradito Tavecchio favorendone le dimissioni. Sibilia, infatti, è anche Presidente della Lega Dilettanti. Ma pare abbia tutte le carte in regola per passare ai professionisti. Lascia un commento Annulla risposta Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Navigazione articoli “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantonio. Un diamante grezzo per strade di campagna poco battuteChiamami con il tuo nome (Sennò mandami un messaggio)