Chiaroscuri e doppialettura, tra la compagnia di Ianniello e Hanno tutti ragione Di nomi Se per un romanzo, un racconto, un post, c’è da scegliere un nome di donna bella in modo inusuale, da innamorarsi più che da fiaccare i fianchi, c’è una scelta azzeccata e ricorrente. Quasi naturale. Sarà per il suono della parola, per la radice che richiama una condizione di benessere, sarà perché al sommo poeta e al canto Eroi, niente sarà come prima e l’aroma del caffè Chissà se sta anche nell’elenco delle cose insopportabili con il quale si apre Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino, toccherà controllare. Di certo più passa il tempo, più tende a sfastiriare, a irritare, in un crescendo da marcia bandistica o da ouverture della Carmen di Bizet (ci tenevo a fare una citazione che apparisse colta). Di che si tratta? Naturalmente