Di cosa parliamo quando parliamo di “arte contemporanea”? Qualche riflessione derivata da “il nostro tempo con il pensiero. Una filosofia del presente” di Sebastiano Maffettone. Da “Il nostro tempo con il pensiero” di Sebastiano Maffettone, anche chi non ha solide base di studi filosofici come chi qui scrive (neanche liquide, per la verità) può trarne numerosi e variegati spunti e appunti ulteriori per approfondire e provare a ragionare. Dall’invito a essere liberali, invece che laici, in un senso non tradizionale, ai limiti evidenti delle asfittiche La bella retorica di Flavia Trupia Fresco, accurato, ricco di aneddoti e richiami i più disparati, dai filosofi greci ai rapper, facile da leggere, utile per chiunque. Viva la retorica sempre! di Flavia Trupia è un po’ saggio un po’ prontuario su come migliorare la propria capacità di #publicspeaking e di interazione con gli altri, che sia da un palco per un evento, da dietro uno La bella “Patria” di Aramburu Patria è un romanzo straordinariamente bello, come se ne incrociamo pochi tra i contemporanei sopra le 600 pagine.Ed è bello per più ragioni e in più maniere. È animato da personaggi che sembra di conoscere, di aver incontrato in una piazza di paese, sul pianerottolo di casa, al supermercato. Fanno errori, hanno difetti, dialoghi, caratteri che si avvertono vicini, familiari.È Kundera, Stalin e la prostata di Kalinin (di obblighi e di libertà) C’è un libro più recente di Kundera che vale la pena non dimenticare, non fosse altro che per un paio di aneddoti che riporta, con quel tono sarcastico, un po’ nero, sempre adulto e spesso sospeso tra romanzo e saggio che contraddistingue in qualche modo la sua scrittura. Meno dirompente e iniziatico di quella leggerezza dell’essere che nel testo originario Carrozzeria Orfeo non fa (ancora) i miracoli Miracoli metropolitani ha un ritmo sostenuto, gode di un grande affiatamento della compagnia Carrozzeria Orfeo che lo porta in scena e gli attori sono, come già emerso in altri lavori, bravi e versatili. Scorre veloce nonostante la durata. Le scelte di allestimento scenico funzionano, soprattutto funziona lo zoom sull’ambiente camera da letto determinato dall’avvicinamento all’occorrenza di quella sezione della scena. Fontamara, storia di un paese rurale che si fece letteratura universale Che regalo é poter leggere Fontamara, romanzo che vibra di tensione morale e di amara ironia, contiene una critica feroce al fascismo, al clericalismo, ai dominanti del tempo e restituisce in contrappunto la profonda dignità rurale, senza retorica, né romanticherie. Sopra a tutti si staglia il ritratto del protagonista Berardo, forte come un toro, segnato dalla malasorte, un gigante costretto La città dei vivi, istantanea a tinte forti su questo tempo La città dei vivi può piacere per tante differenti questioni e dispiacere per una, unica, grande. Ha un incipit memorabile, come l’inizio di un film senza tempo, con uno sguardo sopra la quotidianità romana riconoscibile, realistica. Ha una trama che si sviluppa fitta, attira, si fa glaciale e attraversa eventi tragici, personalità tossiche, dinamiche sociali micidiali, sviscerate con lucidità e C’é del buono ne“La ferocia” di Lagioia La ferocia non è un titolo posticcio, azzeccato là a solleticare la curiosità del lettore, o imposto per finalità commerciali dall’editore. La ferocia, fredda e senza speme, è proprio la cifra distintiva del libro di Nicola Lagioia; stilla come veleno dalle pagine in un romanzo con ambientazioni contemporanee e sentimenti di fondo senza tempo. Le vicende narrano di una famiglia barese Karl Marx Show, proletari di tutto il mondo perdonatemi. Un libro “spettacolare” Irriverente e radicale, impacchettato come un romanzo ha dentro un disarticolato saggio che pone al centro il lettore; un giochetto sapiente, caro all’inarrivabile Italo Calvino in “Se una notte di inverno un viaggiatore” Complice una scrittura elettrica che non conosce pausa, né punteggiatura, joyciana (?), un ritmo incalzante, sfidante, mai un momento é buono per rallentare o per tenere un Sannino, Caravaggio e il ragù I fatti sono fin troppo noti, Andrea Sannino – quello di “Abbracciame” – gira il video della sua nuova canzone – Voglia – nel museo di Capodimonte con la flagellazione di Caravaggio per sfondo, sulla scorta di quanto altri musicisti vanno facendo altrove. Si levano gli strali di Tomaso Montanari e Nicola Spinosa, peraltro spesso impegnati a fare il controcanto Navigazione articoli Articoli meno recenti